La celebrazione dell’Amore attraverso i secoli
L’Amore è un sentimento dettato dal cuore, oggetto di interesse per poeti, romanzieri, artisti nei vari campi, musica e cinema compresi. È stato cantato e celebrato attraverso i secoli con modalità diverse, a seconda dei contesti culturali, dei costumi e consuetudini delle varie epoche.
Tralasciando l’antichità classica greca e romana, non per mancanza di argomentazioni sul tema (chi non ricorda, ad esempio, la storia d’amore più tormentata della letteratura latina di Catullo e Lesbia?), si giunge ad una celebrazione dell’amore che, forse, è rimasta più impressa nell’immaginario collettivo, quella dal Medioevo in poi. Allora si parlava di amore a dominanza maschile, nel senso che doveva essere la donna ad amare in modo incondizionato l’uomo. Solitamente la storia d’amore finiva tragicamente per la separazione degli amanti, dovuta alla morte di uno dei due. Poi arrivò la Poesia Trobadorica e l’avvento dell’Amor cortese.
Le parti si invertono: ora è l’uomo che soffre per amore della donna; l’amore richiede segretezza, se l’uomo dovesse rivelare agli altri la sua storia con l’amata, diventerebbe un villano, tradendo l’ideale di cortesia.
Con lo Stil novo e Guinizelli viene definita la figura della Donna Angelo, intermediaria tra uomo e Dio; il saluto è salutifero, cioè porta Salute. Passando per Dante, che dedica la Vita Nova a Beatrice, e per Francesco Petrarca, con il suo Canzoniere rivolto a Laura, si giunge al Foscolo, il quale, ne Le ultime lettere di Jacopo Ortis, scrive che “… se non ci fosse amore esisterebbero solo odio e terrore”.
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E così via, attraverso i secoli l’amore è cantato in tutte le sue forme: passionale, struggente, disperato e sperato. Ci sono esempi che rimangono impressi per la loro potenza o, per lo meno, hanno colpito chi sta scrivendo. Nel 1971 Eugenio Montale, nella sua raccolta Satura, così si rivolgeva alla moglie amata, Drusilla Tanzi, ormai morta: Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale // E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
L’amore è l’unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio”, Amelia Brandt, Interstellar (2014).
Il poeta mette in evidenza come l’amore sia fatto soprattutto di gesti quotidiani e ripetuti nel tempo. Più di recente, la canzone del maestro Franco Battiato E ti vengo a cercare definisce il senso dell’amore con le parole …ho bisogno della tua presenza, per capire meglio la mia essenza.
In chi amiamo vediamo riflessa la nostra immagine e così diventiamo reali.
A volte dura l’amore, ma a volte invece fa male… come canta Adele che, nel suo successo mondiale Someone like you parla di un vecchio amore perduto il quale si è dedicato ad un altro amore, mentre lei, sconsolata, ripensa malinconica a loro due insieme:
Never mind, I’ll find someone like you,
I wish nothing but the best for you too.
Trad.: Non importa, troverò qualcuno come te, spero solo nel meglio anche per te.
Credo che almeno una volta, nella nostra vita, ci sia capitato di soffrire per amore e forse non abbiamo augurato ogni bene all’altra persona, come fa invece Adele con molta sportività. A noi, tutti noi, piacerebbe una sorta di amore ideale e puro, ma ora siamo immersi in un’era in cui spesso ci si incontra e ci si “innamora” su Internet. Quando non vi era l’ausilio dei social, per conquistare una persona era necessario impegnarsi e trasmettere in modo idoneo ciò che si sentiva nel cuore, dimostrandolo attraverso gesti e parole. Oggi l’amore viene spesso mercificato e privato della sua spiritualità, l’individuo ha perso il valore del tempo che si trascorre insieme, il valore dell’attesa e del desiderio. Si ha quasi paura di essere anime vere, limpide, vulnerabili, si ha timore di apparire deboli o anche ridicoli.
Ma l’amore è proprio questo, spogliarsi cioè delle proprie insicurezze e trovare qualcuno compatibile che ci legga dentro. Gentilezza e semplicità sembrano andate perdute, nelle relazioni sociali così come nella vita affettiva. Tutto ciò ci spinge a non credere più nei sentimenti e si prova sfiducia. Eppure l’amore continua ad esistere, è più libero e aperto rispetto al passato, si è evoluto. È un sentimento complicato, malgrado tutto, però, l’amore è una vita che va vissuta. È significativo ciò che Woody Allen nel suo film Midnight in Paris del 2011, fa dire da Hemingway al protagonista che …la vigliaccheria deriva dal non amare o dall’amare male, il che è la stessa cosa.
In poche parole, ne vale sempre la pena.